lunedì 23 aprile 2007

Google Analytics

Ieri ho installato il sistema di visualizzazione di statistiche fornito gratuitamente da Google proprio su questo blog.

A primo sguardo sembra un servizio molto dettagliato e professionale con molti report (oltre al sistema operativo, browser, paese di provenienza e domini di provenaddirittura, anche risoluzione schermo, java, flash e velocità connessione) e totalmente gratuito.

E' possibile anche definire degli obiettivi ma ancora capiosco bene di cosa si tratta e ci sono veramente moltissimi altri tipi di report che ancora capisco bene; comunque ogni sezione è corredata da una buona guida.

Pare sia possibile anche far visualizzare le statistiche ad altri utenti ma anche questo è un aspetto che devo ancora inquadrare bene.

Vi terrò comunque aggiornati e a primo impatto consiglio vivamente a tutti i possessori di siti web di installarlo.

Non mi rimane che lasciarvi il link.

5 x 1000 all'Università de L'Aquila

Anche tu puoi destinare il 5 per mille delle tue imposte all'Università
basta firmare la casella Finanziamento della ricerca scientifica e delle università
che trovi sui modelli di pagamento dell’Agenzia delle Entrate, indicando
il codice fiscale dell’Università degli Studi dell’Aquila 01021630668

RICORDA CHE:
- grazie al tuo 5 per mille l’Ateneo assumerà giovani ricercatori e finanzierà nuovi progetti,
- destinare il 5 per mille non è in contrasto con l’attribuzione dell’8 per mille,
- non avrai oneri economici aggiuntivi.

Nei modelli che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione per la dichiarazione dei
redditi del 2006 e il pagamento delle imposte, troverai uno spazio riservato al 5 per
mille. Lo spazio è simile in tutti i modelli (modello integrativo CUD 2007, modello
730/1–bis redditi 2006, modello Unico persone fisiche 2007).

Per maggiori informazioni: univaq.it

Prime regole sulle gare WiMax

In occasione del Wlan Business Forum di Milano del 19 aprile, il Commissario dell'Autorità per le garanzie delle Comunicazioni Enzo Savarese ha presentatoalcune anticipazioni relative al regolamento dell'Autorità che disciplinerà la gare delle assegnazioni delle licenze per il WiMax.

La banda disponibile
La banda disponibile è stata resa suddivisibile in 3 diritti d'uso di ampiezza. Quindi ci saranno 3 lotti distinti per ciascuna area di estensione geografica prevista.
Ad uno stesso soggetto potrà essere assegnato un solo diritto d'uso per ciascuna area di estensione geografica prevista ma può ottenere tale diritto su tutte le aree previste.
La durata dei diritti d'uso sembra essere stata fissata a 15 anni.

Le licenze hanno base regionale
L'assegnazione dei diritti d'uso avverrebbe a livello regionale, con la possibilità per il Ministero di aggregare le stesse su base macroregionale facendo riferimento a criteri di uniformità e di indici di popolazione servibile e del piano di copertura obbligatoria.

La tipologia di asta
La tipologia di asta sembrerebbe essere quella aperta a rilanci multipli simultanei ascendente per lotti differenti (come è avvenuto in Germania). Il valore minimo delle aste sarà fissato nel bando di gara.

Si introduce un canone annuo fisso, come in altri Paesi, secondo una percentuale non superiore al 20% del valore minimo previsto dal bando di gara per le procedure di assegnazione.

sabato 21 aprile 2007

Dynamic

In questi giorni di attesa per la pubblicazione ufficiale delle liste e l'inizio della campagna elettorale sto sviluppando un modello di sito dinamico in php.
Il lavoro è a buon punto: la struttura base e la sezione di amministrazione sono ormai complete, unico problema non riesco a implementare il logout dell'admin.
I prossimi passi da compiere sono l'inserimenti di commenti e la registrazioni di nuovi utenti.

Tra oggi e domani dovrei uploadare quanto sviluppato sin'ora in una sezione dedicata sul mio sito personale.

giovedì 19 aprile 2007

Thunderbird 2

A pochi giorni dal rilascio della RELEASE CANDIDATE 1 è finalmente possibile scaricare la versione definitiva di Thunderbird 2.0.0.0

Queste le note di rilascio.

Vedremo quali novità ci hanno riservato gli sviluppatori Mozilla.

mercoledì 18 aprile 2007

In edicola ad aprile (parte 1)

Inizio una nuova rubrica: ogni mese riporterò gli articoli più interessanti (secondo me) che compariranno nelle varie riviste scientifiche (Newton e leScienze).

Nel numero di aprile di Newton:

- intervista a Carlo Rubbia (premio nobel per la fisica e consulente del ministero dell'ambiente) sul nuovo piano energetico europeo;

- la solita rubrica curata da Umberto Guidoni GRAVITA' ZERO;

- Inchiesta in due pagine sul WIMAX;

- Dentro le nuvole, articolo su come nascono le nuvole;

A che serve spendere denaro in conoscenza?

Proprio su queste pagine, un mese fa, Arthur C. Clarke ricordava quanto sia importante sostenere e aiutare l'immaginazione umana affinché il nostro mondo possa esplorare nuovi sentieri della conoscenza. La Nasa sembra aver recepito in pieno questo messaggio, tanto da aver deciso ora di chiudere per sempre il suo centro più avveniristico e immaginifico, il National lnstitute for Advanced Concepts. Per capirci, si tratta di un luogo dove si propongono e sperimentano «le idee più creative e rivoluzionarie per le future missioni spaziali» (parole della stessa Nasa). Per esempio, l'ascensore spaziale, che tra l'altro ha lo stesso Clarke tra i suoi ideatori, sistemi di propulsione futuristici ad antimateria o a campi magnetici, robot per esplorare altri pianeti. Il motivo della chiusura? Ristrettezze di bilancio. Insomma, quando bisogna tagliare qualcosa, la prima a cadere sotto l'accetta dei burocrati è la creatività, la scienza intesa come conoscenza. Spesso nelle interviste mi chiedono: «A cosa serve esplorare Saturno o mandare robot su Marte?». Immancabilmente rispondo: «A che cosa servono la Divina Commedia, la Nona di Beethoven, Monna Lisa e Snoopy?». Non voglio neppure ricordare che, secondo statistiche ormai consolidate, ogni dollaro o euro speso per lo spazio ne genera cinque di tecnologie utili sulla Terra. Poi chiedono ancora: «Perché sprecare tanto denaro nelle imprese spaziali quando metà della popolazione del mondo muore di fame?». Giustissimo. Il problema, però, è che con la chiusura del centro della Nasa e con simili provvedimenti che stanno mortificando la scienza un po' ovunque non un euro andrà ai bambini affamati. Sulla Terra si continuerà a morire di fame e anche i nostri sogni, cioè il nostro futuro, non se la passeranno più tanto bene.

Editoriale di "Newton", aprile 2007

Ristorante3scalini.com

E' finalmente pronta la mia ultima creazione web:
www.ristorante3scalini.com
Oggi dovrei andare a roma a sviluppare un paio di foto per completare dei dettagli.


Intanto ieri ho iniziato a sviluppare un modello di sito dinamico (in php) tutto mio. Una volta completato potrebbe essere una vera svolta....
Per questo che il blog, purtroppo, non viene aggiornato frequentemente, però c'è una ricca rassegna stampa in preparazione.


Intanto se avete bisogno di un sito web non esitate a contattarmi!!!

sabato 14 aprile 2007

Situazione post-Pasqua

Terminate le "vacanze" pasquali subito sono dovuto scappare a L'Aquila dove mi attendeva un esame e la raccolta firme per la presentazione delle liste per le elezioni studentesche del 16 e 17 maggio.

In poco meno di due giorni abbiamo raccolto più di 200 firme tra le facoltà di Ingegneria, Medicina, Biotecnologie e Scienze MM.FF.NN.

Molti ragazzi si sono mostrati interessati al nostro progetto e confermato la sensazione che le organizzazione politiche stanno perdendo consenso.

Un resoconto più dettagliato verrà fatto sul sito di Modus:
modusaq.wordpress.com

Intanto vi anticipo che presto ci potranno essere grandi novità e questo blog potrebbe venir trasferito anche verso un dominio!!!!

RESTATE IN CONTATTO.

giovedì 5 aprile 2007

Mussi

Il ministro Fabio Mussi sembra voler fare sul serio con l'università italiana. In un'intervista al Messaggero propone una rivoluzione per i nostri atenei: concorsi con commissioni esterne, un'agenzia di valutazione che stabilisca il livello scientifico e qualità didattica delle università. Benissimo. Proceda lancia in testa contro feudi e baronie. Ma non dimentichi le monarchie dei rettori. Magari ponendo e difendendo un limite al loro mandato. E al loro strapotere.

da "L'indipendente" del 05.04.2007

mercoledì 4 aprile 2007

Volantini

I risultati di un pomeriggio (ieri) di lavoro.

http://modusaq.wordpress.com/2007/04/04/due-nuovi-volantini/

Ritorno con tante novità

Eccomi di ritorno a Schiavi.
Con un po' di novità dall'ateneo aquilano.
Ormai è aperta la campagna elettorale per le elezioni del 16 e 17 maggio, fervono i preparativi per la presentazione delle liste che scadrà il prossimo 16 aprile.
Udu e Lista Aperta hanno già presentato le liste e in questi due giorni hanno iniziato la raccolta firme separati da un comico nastro azzurro per ben distinguersi.

Noi di MODUS oggi abbiamo perfezionato la lista delle candidature coprendo tutti gli organi e con grande spirito ci avviamo alla raccolta firme (che ormai avverrà appena dopo le vacanze di Pasqua).
Per quanto mi riguarda, sicura sarà la mia candidatura (sempre se Luca nun me fa incazzà) al Consiglio di Corso di Studi di Telecomunicazioni e CUS, probabile anche quella al Consiglio di Facoltà con appoggio di un pezzo grosso che forse non potrà prendere parte a queste elezioni.

Presto aprirò uno spazio personale sul web dedicato alle elezioni; intanto vi ricordo l'inidirizzo web del sito di Modus: modusaq.wordpress.com

lunedì 2 aprile 2007

Anteprima nuovo sito

Ecco una piccola anteprima del sito a cui sto lavorando in questi giorni.

domenica 1 aprile 2007

Mussi chiede di limitare il numero chiuso

Il Ministro dell'Università e della Ricerca, On. Fabio Mussi, ha inviato ai Rettori di tutte le Università italiane una propria nota, con la quale li ha invitati a limitare le previsioni del "numero chiuso" alle sole facoltà per le quali questo è previsto per legge (Medicina e Chirurgia, Architettura, Ingegneria e Medicina Veterinaria)

Si precisa nella nota che "ogni limitazione del numero degli accessi al di fuori delle fattispecie indicate dalla legge, costituisce una ingiustificata limitazione del diritto allo studio garantito dall'articolo 34 della Costituzione".

Nei casi in cui vi fosse previsione di un numero elevato di studenti, il Ministro invita le Università, anziché ricorrere al numero chiuso, ad una "più razionale utilizzazione delle risorse a disposizione", riducendo i corsi attivati, con frequenza non significativa, e duplicando o triplicando i corsi con prevedibile maggiore affollamento.

L'Unione degli Universitari esprime soddisfazione per la circolare che il Ministro Mussi considerando che il proliferare del numero chiuso nelle Università italiane, andato ben oltre i limiti previsti dalla legge, aveva indotto il sindacato studentesco a costruire una campagna rivendicativa contro l'abuso di questo strumento, culminata con il ricorso collettivo depositato presso il TAR del Lazio, del quale si aspetta in queste settimane il giudizio.

Una pioggia di ricorsi arrivati sul TAR che ha evidentemente influito sull'iniziativa di Mussi il cui comunicato dice anche che "(...) al fine di porre termine a una situazione che ha interessato recentemente anche gli organi giurisdizionali, confido sull'attenzione che verrà dedicata, in vista del prossimo anno accademico, al rispetto delle norme vigenti, anticipando che tutta la materia sarà oggetto di un attenta valutazione, che coinvolgerà le SS.LL., anche ai fini di una eventuale modifica normativa".

L'Unione degli Universitari attende ora un confronto con il Ministero ed il Parlamento per giungere quanto prima ad una revisione organica della legge. Le aspettative sono che gli Atenei raccolgano l'invito del Ministro sostenendo che, in caso contrario, anche il prossimo anno accademico rilancerà la campagna contro lo sbarramento forti delle prime sentenze che hanno dato ragione agli studenti.

venerdì 30 marzo 2007

Spin-Off Day

Intanto vi segnalo un'importante convegno sugli Spin-Off all'Università de L'Aquila che si terrà mercoledì 11 aprile a partire dalle 9.30.
La Ricerca fa impresa:l’Università risorsa per il territorio

Per maggiori informazioni: univaq.it

Rallentamenti

Dati i diversi impegni tra dentisti, esami, siti e ora si è aggiunta anche la raccolta firme per le elezioni studentesche all'Università (a cui dovrei prendere parte) gli aggiornamenti dei siti (questo blog, il sito personale e OpenTlc) saranno un po' trascurati.
Dopo Pasqua dovrei dare il colpo finale con una buona promozione dei siti sul web, cosa che per ora mi è impossibile.

Gnome 2.18

Arriva puntuale come sempre il rilascio della nuova versione dell'ambiente desktop Gnome, ora giunto alla versione 2.18. Il team di sviluppo afferma, anche con una certa tranquillità e sicurezza, che questo è uno dei passi del processo che porterà Gnome alla perfezione. Come ogni release che si rispetti anche l'ultima di Gnome contiene al suo interno un buon carico di miglioramenti apportati soprattutto al design grafico, alle performance di ogni singolo componente e alla sempre più crescente quantità di applicazioni integrate al suo interno.

Le novità che si possono immediatamente notare sono molte. Per cominciare, il miglioramento della sicurezza personale integrata all'interno dell'ambiente desktop permette di comunicare in assoluta sicurezza permettendo la codifica di email e file. Il tutto avviene attraverso una interfaccia di gestione delle chiavi personali più che mai user-friendly. Per quanto concerne il lato dell'internazionalizzazione si possono registrare notevoli miglioramenti in più direzioni, partendo dal supporto per le scritture in verticale al miglioramento di quelle Arabiche.

L'ultima versione ingloba anche dei tool per gli sviluppatori che permettono il loro contributo al miglioramento di software già esistenti. Ma la cosa che più delle altre ha il sapore della novità è quella che riguarda i giochi. Per la prima volta, infatti, Gnome viene rilasciato con dei giochi multiplayer. Ciò significa che potrete giocare on-line con i vostri amici con il nuovo gioco di scacchi 3D e con il tormentone di quest'ultimi mesi, il Sudoku.

Le altre caratteristiche della versione 2.18, come suggerito anche dallo stesso team GNOME, riguardano:

  • Una nuova applet per scrivere e memorizzare i propri post-it. Tomboy, questo il nome della applet, aiuta gli utenti a mantenere traccia dei loro più importanti appunti ordinandoli e permettendo una successiva ricerca molto più semplice
  • Gli utenti non potranno perdere traccia dei loro lavori e possono tranquillamente ricominciare un lavoro da dove l'avevano lasciato ricercandolo tra i file aperti di recente. Il tutto grazie alla nuova applet Deskbar
  • Gli utenti possono ora disporre di un potente e completo tool di analisi del proprio disco fisso, il Disk Usage Analyzer, che permette loro la visualizzazione di informazioni sempre più dettagliate, corredate anche da grafici e altri simbolismi.

I rincari di Wind e le proteste

Sale la protesta degli utenti per il passaggio obbligatorio ai nuovi piani tariffari (rincarati).
In particolare per il vecchio piano WIND 10 che ora passa a WIND 12...già il nome è tutto un programma.

Ecco i due piani messi a confronto:
Wind 10 - Scatto alla risposta 15 €cent Costo al minuto 10 €cent Sms 10 €cent

Wind 12 - Scatto alla risposta 16 €cent Costo al minuto 12 €cent Sms 15 €cent

Da come si può capire l'unico modo per non subire il passaggio forzato è il cambio di operatore.
In questi giorni è nato anche un blog a riguardo: http://nowind.wordpress.com/

Staremo a vedere...

giovedì 29 marzo 2007

Dura critica del presidente della Confindustria del Veneto. Le reazioni dei rettori

Di seguito un articolo più completo sulla discussione imprese-università riportata in un precedente post.


«Le nostre sono grandi aziende» aveva tuonato Pierfrancesco Ghetti, rettore dell'Università di Venezia Ca' Foscari di fronte al presidente Napolitano «ma fatichiamo a parlare con la politica e le industrie».«Nel Veneto - ha risposto ieri a Treviso sempre di fronte al capo dello Stato il presidente della Confindustria Andrea Riello - ci sono quattro università di grande tradizione e di buona qualità, ma spesso le sentiamo lontane dal nostro mondo e facciamo fatica a dialogare con loro».Eccolo il Nordest che avanza. Anche a spintonate e botte sulle caviglie senza pensare a diplomazia o altro. Riello lancia frasi come saette lamentandosi della lontananza delle Università dal mondo delle imprese e della produzione. E non ce l'ha con i docenti universitari che hanno appena parlato a Napolitano spiegando il Nordest quando - riferendosi agli atenei - aggiunge: «li vorremmo più integrati e vicini a noi, vorremmo assomigliassero di più ad imprese che competono sul mercato, consci che le nostre imprese del futuro dovranno essere sempre di più centri di ricerca ed eccellenza, e non solo luoghi per la manifattura».Dialogo? Critica? Tutte e due forse. Ma tanta uscita è bastata a mettere a fuoco un elemento fondamentale del sistema produttivo e intellettuale del Veneto: è enormemente difficile far dialogare università e produzione industriale. Chissà se proprio per questo Riello propone di «affidare ai singoli territori regionali anche la gestione delle spese per la ricerca e l'università ». Al blindato meeting dei rettori con Napolitano non si è mai parlato di "federalismo universitario". Riello ha colpito al bersaglio grosso. Sullo sfondo c'è il tanto famoso "Politecnico", temuto dal mondo imprenditoriale come il "Nuovo Carrozzone".

Non sarà per questo ma ieri nè Milanesi (il rettore padovano, leader della rivolta etica contro i tagli statali ai finanziamenti universitari) nè il veneziano Ghetti, hanno detto una sillaba, pur inseguiti dal cronista. Non così Carlo Magnani (rettore Iuav) che sembra aver raccolto l'invito di Riello sulla modernizzazione di burocrazia e gestione pubblica: «Penso sia finito il tempo delle polemiche. È ora di provare a incontrarsi e collaborare. Federalismo della conoscenza? Le nostre università sono già dentro reti internazionali. Piuttosto mi chiedo se il sistema produttivo non debba rendersi conto che l'ambiente e i modelli di qualità della virtù urbana non siano un grande capitale da preservare e far crescere. Qui può intervenire la nostra università ».

Davide Bassi, rettore di Trento guarda al un metodo che definisce "tranchant" ma, dice «ci sono oggettive necessità di trovare un migliore raccordo tra università e aziende. Non con convegni. E non dobbiamo dimenticare che università e industria hanno tempi diversi, non si ipotizzi un modello che non esiste. Suggerisco che le aziende impegnino i dottori di ricerca finanziando borse di studio. Lo fanno i migliori, all'estero. In quanto al federalismo universitario dico che ho la foto di Napolitano sulla mia parete, quella di Bruno Kessler (presidente scomparso nel 1974) ma non quella di Dellai (attuale presidente). La Politica deve intervenire e lo fa in questa Provincia. Ma il presidente dell'Università è Innocenzo Cipolletta, non un politico in buen retiro». Francesco Peroni, rettore a Trieste: «La polemica università -industria si sente più in Veneto, forse perché qui c'è una regia regionale. È già avviato uno sportello "relazioni industriali" nell'Area Science Park, per coordinare aziende e università . Ma vedrei con sospetto un federalismo universitario spinto Qui la convivenza Stato-Regione funziona anche con l'università ». «Ho parlato a Napolitano - spiega Furio Honsell, rettore di Udine - della terza missione dell'università : il servizio al territorio. Noi ci occupiamo in modo forte della valorizzazione economica della ricerca, brevetti e aziende spin off. Confindustria , qui, poteva parlare come Riello 5-6 anni fa, non ora che funziona una legge sull'innovazione». E anche Galan, stimolato, lancia un messaggio: «Federalismo universitario? Sì, ma come si fa poi con 400 cattedre di medicina solo a Padova?».

dal "Gazzettino" del 28.03/2007

Università, quando scocca l'ora della riforma

L'ora della rifonna uni­versitaria si avvicina. Molti la attendono. Le opinioni sono molte. Il pro­blema di come procedere si presenta così arduo. Tuttavia il processo di riforma non è eludibile, come è già stato sot­tolineato da molti. Prima do­manda: quale riforma per quale Paese? Comunque si pensi, il Paese sta cambiando e cambierà ancora molto. Una riforma ha effetti a breve ed a lunga scadenza. Battaglie di parte con obiettivi incoerenti, in momenti successivi, posso­no portare a morte il Paese.
Ciò ha una chiara conseguen­za: che la battaglia su un uni­co schema di riforma rischia di aumentare tensioni e non produrre risultati. D'altra par­te la esigenza di riforma è ine­ludibile. Da troppi anni la università ha preso sé stessa, le proprie personalità ed Isti­tuzioni come modello di ri­ferimento. I risultati sono ben visibili. La piccola e media impresa non ha mai avuto contributi (di questo i governi non sono responsabili). La in­dustria grande vive separata ed al più assume. I migliori non hanno la possibilità di trovare spazi di sviluppo ti­conosciuti. Mentre il costo della Università grava su tutta la comunità. Le vie per la Ri­forma tuttavia non mancano: mettere le Università sotto il traino di risorse umane fre­sche (Ministeri, Regioni, Co­muni, Rappresentanze di Set­tori economici) con una mag­gìor presenza politica sugli obiettivi. Mentre la accademia tornerebbe a difendere la pro­pria Cultura Scienza Tecnolo­gìa. Per raggiungere gli obiet­tivi condivisi.

di Gianni Degli Antoni, docente di Informatica applicata all'università Statale di Milano

Università e impresa è scontro aperto

Dopo il documento del Censis della scorsa settimana che dava l'allarme sulla scarsa utilità della formazione universitaria per le imprese adesso arrivano le conferme. Dal nordest italiano per giunta, l'area traino dello sviluppo. «Le nostre sono delle grandi aziende», ha detto Pierfrancesco Ghetti, rettore dell'università Ca' Foscari di Venezia di fronte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita nel Veneto, «ma fatichiamo molto a parlare con la politica e le industrie». Una difficoltà di interlocuzione reciproca, percepita chiaramente anche dal mondo industriale. Il presidente di Confindustria Veneto Andrea Riello infatti, pur riconoscendo che in Veneto ci sono università di grande tradizione e buona qualità, ha sottolineato come spesso gli industriali le sentano troppo lontane: «facciamo fatica a dialogare con loro». Tanto più che «le imprese del futuro dovranno essere sempre di più centri d'eccellenza e di ricerca e non solo luoghi per la manifattura». Una polemica e insieme un dialogo a distanza. che sullo sfondo, come ipotizza Il locale Gazzettino Veneto, potrebbe avere proprio il Politecnico, temuto dal mondo industriale come un nuovo carrozzone. Da Riello è arrivata comunque anche una proposta: affidare ai singoli territori regionali anche la gestione delle spese per la ricerca e l'università.

da "L'indipendente" del 29.03.2007

Opentlc beta

Ho appena scoperto un altro CMS per blog molto professionale: WordPress.
La soluzione ideale per chi ha intenzione di realizzare un portale che abbia funzionalità di blog e sito web tradizionale.
E' partito così il lavoro per quello che dovrebbe essere il mio punto di arrivo: raccogliere su un unico sito notizie, discussioni, progetti, software e informazioni sull'Open Source e il mondo accademico con particolare attenzione sull'Ingegneria delle Telecomunicazioni.

Tutto questo in contemporanea all'inizio della pubblicazione di questo blog, alla nuova versione del sito e alla lavorazione per il sito del ristorante "Tre Scalini".

Potete vedere come procedono i lavori a: opentlc.wordpress.com

Campi elettromagnetici e rischi per la salute umana

Dr. Polichetti esiste un solo tipo di campi elettromagnetici o ve ne sono diversi?

Ne esistono molti. Quelli con una maggiore frequenza, come le radiazioni ionizzanti, quelle ultraviolette, la luce visibile e la radiazione infrarossa. Esistono poi i campi elettromagnetici caratterizzati da frequenze inferiori a 3000 GHz, cioè quelli non ionizzanti e non ottici. Tali campi vengono poi ulteriormente classificati come campi magnetici a frequenze estremamente basse: l' Extremely Low Frequencies (ELF,), non superiori a 300 Hz, e campi elettromagnetici a radiofrequenze e microonde (RF/MO) a frequenze superiori. I primi (50 Hz in Italia e nella maggior parte del mondo, 60 Hz negli USA e in altri Paesi) sono generati da linee elettriche per il trasporto dell'energia elettrica e da ogni dispositivo alimentato da rete . I campi a RF sono, invece, quelli generati per esempio da antenne radiotelevisive e telefoni cellulari. Il nostro progetto "Salute e campi elettromagnetici" è rivolto appunto alla comunicazione dei rischi dei campi elettromagnetici caratterizzati da frequenze inferiori a 300 GHz, cioè dei campi ELF e a RF.

E quali sono i rischi nel breve periodo per l'uomo che si espone alle frequenze dei campi ELF?

Nel breve periodo possiamo praticamente escludere che i campi ELF mettano in pericolo la salute umana. Infatti, gli effetti di questi campi consistono principalmente nella stimolazione dei tessuti muscolari e nervosi (eccitabili elettricamente), e possono rappresentare rischi per la salute solo quando la densità della corrente elettrica indotta all'interno del corpo dal campo esterno supera una soglia di circa 100 mA/m2, valore raggiungibile a fronte di esposizioni a campi a 50 Hz dell'ordine delle centinaia di kilovolt/metro per quanto riguarda il campo elettrico e di qualche millitesla per quanto riguarda l'induzione magnetica, (ipoteticamente quando si infila una mano bagnata nella presa della corrente elettrica). Altrimenti, la natura "a soglia" dei rischi sanitari a breve termine dei campi elettrici e magnetici ELF prevede un sistema di protezione che, imponendo delle restrizioni di base sulla densità di corrente, permette di eliminare completamente la possibilità di questi effetti. Tali restrizioni di base incorporano un fattore di protezione 10 per i lavoratori e di 50 per la popolazione generale. Si tratta di valori così elevati rispetto a quelli riscontrabili nei normali ambienti di vita e di lavoro che la possibilità di rischi a breve termine, quando ad esempio si sta davanti un elettrodomestico a casa o a un computer in ufficio, è praticamente da escludersi.

E invece nel lungo periodo?

Il discorso è in questo caso diverso. Pur non esistendo al momento alcuna relazione di causa-effetto tra esposizione per lunghi periodi ai campi ELF e insorgenza di alcune malattie, in particolare tumori cerebrali e leucemie infantili, alcuni studi epidemiologici indicano tuttavia un'associazione. In particolare, l'indagine sugli effetti a lungo termine dei campi ELF si è sviluppata lungo le tre direzioni complementari della ricerca sperimentale in vitro su campioni cellulari, della ricerca sperimentale in vivo su animali di laboratorio e della ricerca epidemiologica, di natura osservazionale, che ha come oggetto d'indagine direttamente l'uomo.

Cosa hanno evidenziato questo tipo di ricerche?

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha esaminato nel 2001 le evidenze scientifiche, sia sperimentali che epidemiologiche, relative alla cancerogenicità dei campi elettrici e magnetici alle frequenze ELF. Le evidenze di cancerogenicità dei campi elettrici ELF sono state giudicate "inadeguate" dalla IARC, così come le evidenze epidemiologiche relative all'associazione dei campi magnetici ELF con tutte le patologie tumorali negli adulti e con quelle differenti dalla leucemia nei bambini. Diverso il discorso per l'associazione tra la leucemia infantile e le esposizioni residenziali ai campi magnetici. In questo caso l'evidenza scientifica non è risultata del tutto negativa, ma "limitata", è stato espresso cioè un giudizio intermedio tra quello di evidenza "inadeguata" ed evidenza "sufficiente". Tuttavia, proprio perché si tratta di un'associazione riportata da studi epidemiologici, non è possibile escludere altre spiegazioni dell'associazione osservata, quali possibili fattori di confondimento, distorsioni relative al reclutamento dei soggetti studiati (bias di selezione), o problemi nella valutazione dell'esposizione che spesso è avvenuta anni prima che venisse effettuato lo studio. Per questo motivo, e per il fatto che la ricerca sperimentale non ha fornito elementi a sostegno della cancerogenicità dei campi magnetici mediante studi su animali, la IARC ha classificato i campi magnetici ELF solo come "possibilmente cancerogeni per l'uomo", escludendo quindi un'associazione certa o anche solo probabile.

E per quanto concerne i campi a RF?

In parallelo al rapido sviluppo della telefonia mobile, è aumentato anche l'impegno della ricerca in tutto il mondo, ma particolarmente in Europa, grazie anche agli importanti contributi dell'Unione Europea nell'ambito del Quinto e Sesto Programmi Quadro. La maggior parte dei progetti Europei riguarda esposizioni a RF nelle bande di frequenza utilizzate per la telefonia mobile, in sistemi sperimentali di valutazione della cancerogenesi (PERFORM-A), co-cancerogenesi (CEMFEC), genotossicità (REFLEX), effetti sul sistema uditivo delle tecnologie GSM (GUARD) o UMTS (EMFnEAR) ed effetti sul sistema nervoso (RAMP 2001). Merita di essere segnalato, inoltre, il programma di ricerca (PERFORM-B).

Cosa hanno mostrato questi progetti?

Gli studi su animali non hanno prodotto evidenze consistenti con l'ipotesi che l'esposizione a RF comporti induzione di neoplasie, aggravi l'effetto dell'esposizione a cancerogeni noti, o acceleri lo sviluppo di tumori trapiantati, né che sia in grado di indurre effetti genotossici in vivo. Non vi sono consistenti indicazioni dalla ricerca in vitro che i campi a RF a livelli non-termici di esposizione comportino effetti sulla regolazione del ciclo cellulare, sulla proliferazione, sulla differenziazione, o sull'apoptosi.

E per quanto concerne invece gli effetti sull'uomo?

Studi osservazionali e sperimentali non hanno fornito supporto all'ipotesi di un'associazione tra esposizione a RF ed insorgenza di sintomi neurovegetativi, a volte indicati come "ipersensibilità ai campi elettromagnetici". Studi su possibili effetti neurologici o riproduttivi non hanno indicato rischi sanitari per livelli di esposizione inferiori ai limiti raccomandati internazionalmente; tuttavia, per malattie diverse dai tumori sono attualmente disponibili pochi dati epidemiologici.

Sono state condotte ricerche epidemiologiche focalizzate sul rischio di tumori in relazione all'uso del cellulare tra gli adulti?

Alcuni studi sono stati condotti dal 1999 fino all'inizio del 2006: un primo gruppo di studi ha analizzato i trend temporali di incidenza dei tumori cerebrali o dei melanomi oculari in relazione alla diffusione dell'uso dei telefoni cellulari, senza osservare correlazioni tra i due fenomeni. Due studi di coorte sono stati condotti su titolari di un contratto di telefonia mobile. Il primo, negli Stati Uniti, è stato precocemente interrotto dopo un solo anno di follow-up, mentre il secondo, realizzato in Danimarca ha dato finora luogo a due analisi, relative a latenze medie di circa 3 e 8,5 anni. Nel recente aggiornamento del follow-up della coorte danese non è stato evidenziato alcun incremento di rischio per tumori intracranici (né separatamente per gliomi, meningioma o neurinomi del nervo acustico), né per tumori della parotide, né per leucemia. In una meta-analisi dei risultati di 12 studi (prevalentemente di tipo caso-controllo) pubblicati entro la fine del 2005 e relativi all'incidenza di tumori intracranici in relazione all'uso del cellulare per durate uguali o superiori ai 5 anni, non si osservavano eccessi di rischio per l'insieme dei tumori intracranici o per gliomi, meningiomi e neurinomi del nervo acustico, né sono emersi indicazioni di eccessi di rischio in relazione al tipo di cellulare utilizzato (analogici o digitali) o per particolari localizzazioni intracraniche delle neoplasie (tumori temporali o occipitali).

Esiste in questo ambito uno studio internazionale dedicato ai possibili rischi dell'uso del telefono cellulare?

Si. Si tratta dello studio INTERPHONE, al cui aderisono 13 centri nazionali. Sei di questi (Danimarca, Germania, Giappone, Norvegia, Svezia e Inghilterra) hanno già pubblicato analisi a base nazionale sul rischio di tumori intracranici o della parotide e uso del cellulare; inoltre, sono anche state pubblicate analisi combinate di sottoinsiemi di risultati. Nell'analisi combinata degli studi sui neurinomi del nervo acustico condotti in 6 centri Nord-Europei partecipanti ad INTERPHONE sono stati inclusi 678 casi e 3553 controlli. Non si osservavano incrementi di rischio in relazione all'uso regolare del cellulare, né associazioni del rischio con la durata d'uso, il numero di telefonate cumulative, le ore cumulative d'uso. Nel sottogruppo degli utilizzatori di lunga durata (10 anni o più) si è notato, invece, un incremento del rischio per tumori ipsilaterali rispetto all'uso dichiarato del cellulare, d'incerta interpretazione in quanto accompagnato ad un deficit di tumori ipsilaterali tra gli utilizzatori con durata d'uso minore. Nell'analisi combinata degli studi sui gliomi condotti in 5 centri Nord-Europei partecipanti ad INTERPHONE, a fronte della completa mancanza di associazione con l'uso regolare del cellulare, con la durata totale d'uso, il tempo trascorso dall'inizio d'uso e l'intensità d'uso, si è osservato un aumento del rischio al limite della significatività statistica tra gli utilizzatori di lunga durata (oltre 10 anni) per tumori ipsilaterali.

Quali sono le evidenze attualmente a disposizione sull'uso del cellulare?

In conclusione, l'insieme dell'evidenza epidemiologica indica che l'uso del telefono cellulare per durate inferiori ai 10 anni non comporta incrementi del rischio di tumori cerebrali o di neurinomi del nervo acustico; per quanto riguarda durate d'uso più elevate, i dati sono scarsi e le conclusioni sono di conseguenza incerte e preliminari. Restano aperti diversi problemi interpretativi di questa prima generazione di studi sulla relazione tra uso del cellulare e rischio di tumori negli organi e tessuti in maggiore contiguità con l'antenna dei cellulari. In particolare non è chiara la corrispondenza tra gli indicatori di uso del cellulare sinora utilizzati (durata della titolarità di un contratto di telefonia mobile negli studi di coorte e intensità d'uso riferita dal soggetto negli studi caso-controllo) e dose di RF a livello degli organi d'interesse.

www.iss.it

Innovazione, italia al 38° posto

L'indice globale del WEF pone il Belpaese dietro Tailandia, Qatar e Tunisia. L'anno scorso però l'Italia era 42esima nella classifica dei paesi più attenti a sfruttare le opportunità della Società dell'Informazione. Danimarca su tutti.
E la classifica di 122 paesi nel Mondo, disponibile qui in PDF, non risparmia neanche altri grandi stati europei. La Spagna è al 32esimo posto, la Francia al 23esimo e la Germania al 16esimo. Né mancano gli scossoni al vertice. Per la prima volta a guidare la classifica è la Danimarca mentre per gli USA si confermano le tendenze dell'ultimo anno: il paese è infatti sceso al settimo posto, mentre due anni fa era al primo.
Come già negli anni scorsi, sono proprio i paesi del Nord Europa ad emergere come "traino" della rivoluzione digitale: oltre alla già citata Danimarca, tra i primi 10 della classifica si collocano Svezia, Finlandia, Olanda, Islanda e Norvegia. Tra i maggiori paesi dell'Unione Europea, solo il Regno Unito si attesta su un dignitosissimo nono posto.

mercoledì 28 marzo 2007

4G: avviata la prima sperimentazione di rete ibrida satellitare-terrestre

Mobile Satellite Ventures (MSV), uno dei principali fornitori di servizi di comunicazione mobile satellitare in Nord America, ha avviato quella che viene considerata come la prima sperimentazione in assoluto di integrazione tra wireless 4G e banda larga satellitare, che vede all’opera le tecnologie WiMax mobile e IMS di Nortel Networks.

La sperimentazione di questa soluzione satellitare-terrestre è stata annunciata in occasione del CTIA Wireless 2007, l’evento di maggior rilievo per gli addetti al settore del wireless.

MSV sta progettando, per la clientela statunitense e canadese, una rete integrata di nuova generazione che coniughi i vantaggi dei sistemi di comunicazione wireless terrestre da un lato e satellitare dall’altro.

Firefox 3 alpha 3

La MOZILLA FOUNDATION ha rilasciato la terza alpha per Firefox 3 (nome in codice Gran Paradiso) la cui versione finale è prevista per novembre.

Gran Paradiso Alpha 3, basata su una nuova versione preliminare del motore di rendering Gecko 1.9, aggiunge il supporto alle immagini PNG animate (APNG), agli attributi DOM clientLeft e clientTop, al caching dei contenuti delle applicazioni web per l'utilizzo in modalità offline, al meccanismo di protezione HttpOnly per rendere i cookie leggibili solo dal server, ed una nuova opzione che consente all'utente di ricevere un avviso ogni qual volta il browser si imbatta nel tag HTML HTTP-EQUIV=refresh, utilizzato dai siti per aggiornare una pagina ed eventualmente redirigere l'utente verso un altro indirizzo.

Per i più curiosi la versioen beta è scaricabile qui, anche se l'uso è consigliato solo a sviluppatori.

martedì 27 marzo 2007

70 anni di calcio balilla

Apprendo oggi dalle pagine web di Avvenire che il biliardino compie 70 anni.

Risale infatti al 1937, quando a Barcellona venne depositato il brevetto della misteriosa ed entusiasmante invenzione, l'emulo del football, il «calcio da tavolo».

Poste Italiane nella telefonia mobile

È più che ufficiale: Poste Italiane nel 2007 entrerà nel business della telefonia mobile. Lo ha confermato ieri l'amministratore delegato Massimo Sarmi, che ha illustrato la strategia del gruppo delineando un obiettivo ambizioso: due milioni di utenti entro il 2011.
A conferma delle anticipazioni in circolazione da alcuni giorni, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la costituzione di una società ad hoc, che si offrirà al mercato in qualità di operatore mobile.

Poste Italiane vuole presentarsi come il primo operatore postale al mondo a entrare nel settore delle TLC. "Diventare operatore mobile virtuale - ha dichiarato Sarmi - rappresenta per Poste Italiane un'opportunità per entrare nel mercato mobile con bassi investimenti, utilizzando le infrastrutture di rete di un altro operatore e sfruttando i propri punti di forza, come la capillarità della rete, l'ampia base di clienti, il brand riconosciuto". "Il nostro obiettivo - ha proseguito il manager - è essere sul mercato il prima possibile. Stiamo esaminando con tutti gli operatori quale potrebbe essere la soluzione migliore sia dal punto di vista economico che per il nostro profilo (...) La trattativa è aperta, non entro nel merito perché quello che sembra in vantaggio oggi potrebbe non esserlo domani".

Nessuna certezza, quindi, sulla partnership tecnica che secondo molti rumors dovrebbe sposare Poste Italiane con Vodafone, operatore che - peraltro - si è dichiarato ufficialmente disponibile ad un accordo di collaborazione commerciale con aziende desiderose di accedere al mercato della telefonia mobile. Benché non sia ancora possibile avere un nome certo per il partner, Poste Italiane punta comunque a lanciare la propria offerta TLC entro l'anno in corso anche se, ha dichiarato Sarmi, "non posso esprimermi sui passi di natura regolatoria che potrebbero condizionare la tempistica".

Nella conferenza stampa in cui è stato presentato il bilancio del gruppo, Sarmi ha comunque delineato l'obiettivo temporale del nuovo business: "arrivare al quinto anno dal lancio del servizio con il traguardo di due milioni di carte vendute".

Poste italiane intende lanciare un'offerta con un target articolato, basata su piani tariffari per le famiglie, i giovani e gli stranieri. Non mancherà l'offerta destinata al mondo business. Si tratterà di un servizio TLC convergente, che ad esempio permetterà - in virtù delle attività svolte dal gruppo - di inviare telegrammi, pagare bollettini e vaglia postali, spedire cartoline via MMS (che verranno ricevute in formato cartaceo), ma anche lettere e raccomandate.

Wlan Business Forum

Wlan Business Forum di nuovo a Milano!
19 APRILE 2007
Crowne Plaza Milan Linate


Dopo il grande successo di mercato e di pubblico del 2006,
si rinnova l'appuntamento primaverile di Wlan Business Forum.

WiFi, WiMax, Digital Divide, Business Mobility e molto altro ancora.

L'attualità dei temi trattati, l'alto profilo dei relatori e un'area espositiva unica
lo rendono un appuntamento da non perdere.


Ottava Edizione

TEMI CHIAVE


WiMax 802.16e: tecnologia
flessibile e convergente fisso/mobile.
Quali sono le prospettive
del mobile WiMax?

WiMax: Situazione regolamentare
e assegnazione delle licenze

802.11n e MIMO: come il mercato
sta recependo questi nuovi prodotti?
Quali le evoluzioni possibili?

Wireless Mesh: Sicurezza e analisi
dei costi sono i temi
da approfondire

Digital Divide: Hiperlan o WiMax?
Si arriverà finalmente all'accesso
a tutti, ovunque, della banda larga?

FMC: UMA e Mobile Virtual Network Operator.
Sempre più necessaria
la convergenza tra fisso e mobile
per un miglio servizio all'utente

KEYNOTES SPEAKER

Hanno già confermato la loro presenza:

Sergio Antocicco - INTUG
Guigo Bolognesi - Consulente Information Security
Giovanni Cancellieri - CENTRO SPERIMENTALE MARCONI
Raul Chiesa - CLUSIT
Dario Di Zenobio - FONDAZIONE BORDONI
Stefano Festa - SOLVING INTERNATIONAL
Matteo Fici - ASSOPROVIDER
Marco Fiorentino - AIIP
Emilio Frezza - CNIPA
Maurizio Gotta - ANTI DIGITAL DIVIDE
Nino Guarnacci - Java Portal
Alessandro Longo - Giornalista
Giovanni Paltenghi - CEFRIEL
Fulvio Sarzana - STUDIO LEGALE SARZANA
Enzo Savarese - AGCOM
Stefano Trumpy - ISOC
Stefano Vitta - FON

lunedì 26 marzo 2007

Immagini dal satellite

Ho scaricato finalmente GOOGLE EARTH anche se con la connessione a 64k non è il massimo.

Dunque per quanto riguarda Schiavi ci sono brutte notizie in quanto non si riesce a vedere niente, solo una macchia sfocata (foto in basso).

Invece sono riuscito a trovare la casa dove abitavo a Milano, L'Aquila si vede abbastanza bene e mia sorella ha voluto vedere il Vesuvio e l'Etna (ottima visione).

Veramente interessante.

Rassegna stampa

Iniziamo anche con un po' di rassegna stampa.
Pubblicherò gli articoli che andrò ad affiggere nella bacheca del gruppo studentesco a L'Aquila nell'angolo RASSEGNA STAMPA CRITICA SUL MONDO DELL'UNIVERSITA'.

I precedenti due articoli ne sono un esempio.

Gli oroscopi e i tarocchi per la ricerca

tratto da "Newton" di gennaio 2007.

Qualcuno dei nostri lettori, o di coloro che hanno fatto della scienza la propria vita e il proprio lavoro, forse si sarà scandalizzato. Il nostro Roberto Vacca sicuramente. Personalmente sono del parere che ciascuno deve essere libero di passare il tempo come crede. La notizia è questa: Yahoo!, uno dei motori di ricerca più diffusi, ha reso noto alla fine dell'anno la classifica assoluta dei termini più cercati dai navigatori italiani. Ai primi cinque posti, in ordine, troviamo: meteo, chat, oroscopo, giochi, tarocchi. Per quanto riguarda la meteorologia posso solo dirmi contento (e con me lo sarà un altro nostro collaboratore, Mario Giuliacci), che questo tema sia così seguito dagli italiani. Mentre il successo riscosso da altre due delle cinque parole, l'oroscopo e i tarocchi, non fa che confermare ciò che un po' tutti sapevamo: gli italiani, e forse non solo loro, sono più contenti di credere al fumo di astrologi, negromanti e interpretatori di carte da gioco che alle cose concrete che la scienza costruisce proprio per farci vivere meglio.
Se la maggioranza delle persone preferisce affidare il suo futuro ai tarocchi invece di cercare di cambiario con i propri comportamenti o con l'aiuto, per esempio, di un medico, che lo faccia. Ma avanzo una modesta proposta: visto che lo Stato già lucra sull'ignoranza della popolazione attraverso il gioco del Lotto, che matematicamente è il più iniquo di tutti, perché non fare altrettanto gestendo in proprio le attività di cartomanzia, oroscopi, magie varie?
Con una clausola: dovrà destinare i ricchi introiti alla ricerca scientifica. Se così sarà, mi impegno fin d'ora a mettere una rubrica di astrologia su Newton.

Il dottorato ha gli occhi a mandorla

da “Le scienze” di febbraio 2007

Nei paesi dell'Estremo Oriente il numero dei dottorati in scienze e ingegneria cresce in modo esponenziale, di pari passo con il calo registrato nei paesi occidentali.

C'è un legame stretto tra l'istruzione universitaria in discipline scientifiche e ingegneristiche e la capacità di un paese di mantenere un livello soddisfacente di innovazione tecnologica e di sviluppo economico. Non stupisce quindi come il leader mondiale per innovazione tecnologica e scientifica, gli Stati Uniti, tenga sotto controllo con rapporti periodici della National Science Foundation lo stato dell'istruzione universitaria scientifica e ingegneristica in casa propria e nel mondo.

Il numero di dottorati in scienze e ingegneria rilasciati ogni anno negli Stati Uniti è aumentato dalla metà degli anni ottanta alla metà degli anni novanta, per poi diminuire fino al 2002. Dal 2003 si è registrata una ripresa, dovuta principalmente a studenti stranieri senza visto permanente di soggiorno che vanno negli Stati Uniti per conseguire il PhD, e nel 2003 il 32 per cento di tutti i dottorati scientifici o ingegneristici è stato rilasciato a studenti stranieri con permesso di soggiorno temporaneo.

Considerando solo ingegneria, la percentuale è del 55 per cento, per la matematica del 43. Dal 1983 al 2003 il 50 per cento degli studenti stranieri di dottorato in scienze e ingegneria negli Stati Uniti era asiatico. Ma se nei decenni precedenti moltissimi studenti asiatici andavano in America per studiare e una frazione consistente vi rimaneva contribuendo all'economia della conoscenza, oggi sempre più studenti asiatici restano nei loro paesi d'origine, oppure vanno all'estero ma fanno ritorno dopo aver conseguito il titolo.

Nel 2004 gli Stati Uniti hanno accolto il 40 per cento degli studenti che andavano a studiare all'estero. La percentuale è diminuita negli ultimi anni perché è aumentata la capacità di attrarre studenti di altri paesi: nel 2004 la Gran Bretagna ha accolto il 18 per cento degli studenti emigranti, la Germania il 15 e la Francia il 12. L'Italia ha percentuali trascurabili, dovute anche al fatto che per essere ammessi al dottorato da noi si deve superare un concorso pubblico per un numero limitato di borse di studio e con stipendi molto bassi.

Dalla fine degli anni novanta si è registrato un calo generalizzato dei dottorati in scienze e ingegneria nei paesi occidentali, mentre in Asia sono in continua crescita. Nella sola Cina, il numero degli studenti in scienze e ingegneria è passato da 1,8 milioni nel 1995 a 5,8 milioni nel 2003.

Il numero di dottorati all'anno in scienze e ingegneria conseguiti da cittadini di Cina, Corea del Sud, Giappone e Taiwan, sia nei loro paesi sia all'estero, è molto più elevato rispetto a quello di dottorati di cittadini statunitensi (grafico). Se si considerano chimica, fisica e ingegneria, i dati sono ancora più preoccupanti. Se il trend attuale continuerà, entro la metà del prossimo decennio più del 90 per cento dei chimici, fisici e ingegneri nel mondo sarà asiatico e lavorerà in Asia.

E l'Italia? I dati del Ministero della Ricerca indicano che nel periodo 1989-2000 le iscrizioni in matematica sono calate del 43 per cento, in fisica del 55 e in chimica del 63. Nel 2005 si sono immatricolati 1828 studenti in scienze e tecnologie fisiche, 1790 in scienze e tecnologie chimiche e 1702 in scienze matematiche. Sempre nel 2005 si sono immatricolati 15.286 studenti in scienze della comunicazione e 10.330 in scienze e tecniche psicologiche. Come potremo competere con l'Estremo Oriente?

Le frontiere della fotografia digitale ed il mondo ICT

17 aprile 2007 presso l’Aula S01 del Politecnico di Milano, Piazza Leonardo da Vinci 32.

La giornata di studio è aperta a tutti.
La disponibilità delle presentazioni sul sito AICT è invece riservata ai soli soci. L’iscrizione può essere effettuata sul sito www.associazioneaict.it alla sessione “come iscriversi”.
In ogni caso si prega di effettuare la registrazione alla giornata inviando una e-mail a segreteria@associazioneaict.it con le indicazioni dei propri dati od effettuando l’operazione “on line” sul sito www.associazioneaict.it alla sessione “registrazione eventi”.

-> www.associazioneaict.it/gds_item.asp?item=165&nt=s

IRLANDA DEL NORD, RAGGIUNTO ACCORDO

I principali partiti politici dell'Irlanda del Nord hanno raggiunto un accordo per formare una coalizione di governo, che entrerà in carica l'8 maggio: lo ha annnunciato oggi il reverendo Ian Paisley, leader della principale partito protestante della provincia britannica.
Paisley, considerato un duro, a capo del Partito Unionista Democratico, ha annunciato l'accordo alla fine del suo primo faccia-a-faccia con Gerry Adams, leader del cattolico Sinn Fein, suo avversario politico per anni.
"Oggi ci siamo accordati col Sinn Fein che l'appuntamento sarà martedì 8 maggio 2007", ha detto Paisley, seduto accanto ad Adams al tavolo negoziale.
Adams ha detto per parte sua che l'accordo segna "una nuova era politica su quest'isola". L'Irlanda del Nord è una provincia britannica. Alla mezzanotte di oggi scadeva l'ultimatum lanciato da Londra per costituire un governo di coalizione oppure accettare che le autorità britanniche tornassero a governare direttamente senza alcuna scadenza nel tempo.

fonte: avvenire.it

Evoluzione web [parte I]

Il nuovo progetto sta prendendo forma...
questa sera ho modificato il layout del mio sito personale adattandolo alla grafica del blog che mi piace molto.

http://www.elrosisilra.altervista.org/

Anche i contenuti cambieranno notevolmente e soprattutto saranno completi sfruttando le potenzialità di wikipedia che mi darà una mano nelle parti descrittive.

domenica 25 marzo 2007

Radar doppler meteorologico

Il RADAR meteoteorologico è uno strumento che misura la quantità di idrometeore (pioggia, neve, ghiaccio) presenti nell'atmosfera, il suo principale vantaggio è la possibilità di acquisire dati in tre dimensioni relativi ad aree estese, ad esempio possiamo monitorare un volume fino a 200 km di distanza e 10 km di altezza dal suolo in pochi minuti.

RADAR è l'acronimo di RAdio Detection And RAnging, nacque per scopi militari durante la seconda guerra mondiale, successivamente fu utilizzato anche in altri campi, tra cui quello della meteorologia. Comunque fino a poco tempo non esistevano radar meteorologici il cui compito fosse quello di acquisire dati finalizzati all'analisi operativa delle perturbazioni atmosferiche. I soli radar meteorologici funzionanti erano nati per scopi prettamente di ricerca e non erano gestiti tramite calcolatori. Ai giorni nostri i sistemi di nuova generazione permettono un controllo automatico del sensore, l'ottimizzazione e la facilità d'impostazione delle modalità operative, nonché la gestione e la memorizzazione di grandi quantità di dati e di una serie di prodotti di complessità crescente, integrati nello spazio e nel tempo.

Il suo principio di funzionamento può essere così schematizzato: vengono emessi brevi impulsi di onde elettromagnetiche di elevata potenza nell’atmosfera lungo la direzione di puntamento dell'antenna che può variare sia in azimut che in elevazione. I pacchetti di onde così emessi vengono assorbiti dalle idrometeore presenti nell'atmosfera e re-irradiati in tutte le direzioni tra cui quella del RADAR. L'analisi del segnale di ritorno, che prende il nome di riflettività, è effettuata nell’apparato ricevente del RADAR stesso e permette di ottenere l'intensità della precipitazione, mentre la direzione di puntamento dell'antenna e il tempo impiegato dal segnale nel percorso andata-ritorno consentono di localizzare le idrometeore in termini di direzione e distanza. Inoltre piccole variazioni nella frequenza dell'eco di ritorno permettono, attraverso l'effetto Doppler, di misurare la velocità radiale e quindi di stimare la direzione di spostamento dell'evento meteorologico. (continua su: http://cetemps.aquila.infn.it/radarweb/home/radar_intro/spiegazione2.html )

-> Centro di eccellenza CETEMPS, L'Aquila
-> Radar installato sul Monte Midia

sabato 24 marzo 2007

WiMax

Nelle lunghe ore di navigazione notturne mi sono imbattuto in un interessantissimo sito sul WIMAX, la tecnologia wireless che riuscirà a portare la banda larga nei paesi montani e abbattere (???) il DIGITALDIVIDE.

Qui vengono riportati tutti i resoconti delle sperimentazioni concluse fino al 30 gennaio.

In particolare l'azienda SELEX ha effettuato la sperimentezione a L'Aquila collegando i 7 poli didattici universitari. http://wimax.fub.it/risultati/SELEX_MinCom_30gen06.pdf

Per chi fosse interessato:
http://wimax.fub.it

Layout

Forse a molte non piacerà questa maledetta stella arancione in alto a sinistra.
Ho già in mente le modifiche da apportare, datemi un paio di giorni di capire bene il funzionamento di questo blog.

Bah...

Benvenuti nel mio blog che, secondo quello che ho in mente, dovrebbe affiancare il mio sito personale (www.elrosisilra.altervista.org).

Nei giorni di riflessione condividerò i miei pensieri con il mondo esterno....